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Da Venezia a Torino in bicicletta, riparte il Vento Bici Tour

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Tra pochi giorni comincerà la quinta edizione del Vento Bici Tour, un tour in bicicletta che parte da Venezia e arriva a Torino seguendo il corso del fiume Po. Il percorso prevede 679 chilometri e attraversa città come Ferrara, Cremona, Milano e i Navigli e Pavia prima di arrivare nel capoluogo piemontese.  Questa sarà la prima edizione aperta al pubblico: due week end di pedalate “per ricucire la bellezza”: dal 2 al 4 giugno la tappa Venezia- San Benedetto Po e dal 9 all’11 la Pavia-Torino.

Vento Bici Tour è un viaggio sui pedali che possono fare tutti: famiglie, bambini, professionisti, amatori e anche chi non ha la bicicletta: “Gliela affittiamo noi, abbiamo anche quelle con la pedalata assistita”, afferma sorridendo Camilla Munno, una delle curatrici del progetto. Si può partecipare al tour completo oppure alle singole tappe: fino al 28 maggio è possibile iscriversi attraverso questo link, oppure sul posto.

 

Lungo il percorso di Vento Tour ci sono palazzi storici, musei, borghi antichi e chiese. E poi il Delta del Po, Venezia e la sua laguna, le residenze sabaude, paesaggi che non esistono altrove. Più di mille luoghi di interesse culturale di cui spesso non ci accorgiamo neanche perché sono nascosti da chilometri di autostrade, ferrovie, traffico di tir e automobili. Proprio per scoprire questo patrimonio e questa bellezza di cui rischiamo di dimenticarci, nel 2010 è nato Vento, il progetto di una pista ciclabile di 679 chilometri che dovrebbe collegare Venezia e Torino, le due estremità del Po.

Vento è un’idea del professor Paolo Pileri, che insegna Pianificazione e urbanistica al Politecnico di Milano, e di un gruppo di ricerca composto da giovani architetti dell’ateneo, Alessandro Giacomel, Diana Giudici, Rossella Moscarelli e Camilla Munno, che da anni portano avanti questo “sogno allegro e leggero” a cui hanno aderito circa cinquemila cittadini, oltre a Comuni e Regioni.

 

Il primo a interessarsi al progetto è stato l’allora ministro dei Beni culturali e del Turismo Massimo Bray nel 2013: da allora Vento è stato inserito tra i progetti cruciali del nostro paese. La novità dell’ultimo anno è che il governo ha inserito le ciclovie nella legge di stabilità, finanziandole con 94 milioni di euro che serviranno per realizzare quattro lunghe piste ciclabili: il Grab a Roma, la ciclovia dell’acquedotto pugliese, la ciclovia del Sole che collegherà Verona e Firenze e poi la pista che appunto porta da Venezia a Torino e che è quella in stato più avanzato, con 120 chilometri su 679 già percorribili in totale sicurezza. Per questi progetti, tra l’altro, il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Graziano Delrio ha appena firmato un assegno di 4,77 milioni.

“Il messaggio che vogliamo trasmettere” spiega Munno “è che la bicicletta è un bellissimo mezzo, ma soltanto uno dei mezzi per promuovere il territorio e le persone che ci abitano”. Non ci sono solo pedali: ci sono luoghi dimenticati ma meritevoli di essere scoperti, donne, uomini e l’ambiente che li circonda, c’è un modello di sviluppo a impatto zero che è “alternativo e possibile”. 

 

“Il modello a cui ci ispiriamo – prosegue Munno – è il Nord Europa con la ciclabile del Danubio Passau Wien, oppure la Germania con i suoi 45mila chilometri di piste ciclabili. La strada è lunga, ma noi continuiamo a pedalare”.

Camilla parla di territorio, di paesaggio, ma anche di lavoro e di economia. “Le ciclabili portano un fatturato a cui nessuno pensa; abbiamo calcolato che in Europa, percorsi come Vento generano un indotto che oscilla tra i 100 e i 300mila euro per chilometro”. Le ciclovie fanno bene al turismo e quindi ad alberghi, bed &breakfast, ristoranti e musei: “Il Politecnico di Milano ha previsto che quando Vento sarà conclusa creerà duemila posti di lavoro“.

Durante il VentoTour ci saranno soste dedicate a degustazioni di prodotti tipici delle zone, visite ai borghi storici, cene organizzate da Slow Food. L’11 giugno la carovana partirà da Trino (Vercelli), passerà per l’ecomuseo Freidano di Settimo. Alle 17,30 è previsto l’arrivo in piazza Gran Madre e alle 18,30 in piazza San Carlo.

Il giro finirà con un aperitivo al Circolo Canottieri Armida, l’ultima tappa di un lungo viaggio di un gruppo di studiosi che voleva ricucire la bellezza e ci è riuscito.

GIORGIA MECCA