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Il sogno della pallanuoto torinese: “Nello sport vince chi non smette”

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“Se c’è una cosa che ho imparato facendo sport è che alla fine vince sempre chi non smette”. Emanuele Azzi ha ventisei anni ed è il capitano della squadra di pallanuoto Reale Mutua Torino ‘81 Iren.

L’anno scorso, il gruppo torinese allenato da Simone Aversa sotto lo sguardo attento e sempre gentile di suo papà Mattia, storico presidente della società scomparso il 10 dicembre scorso, è tornato in serie A1 dopo trentacinque anni. Non è stato un miracolo, nello sport non esistono, sono stati mesi, anzi anni, bellissimi e faticosi di allenamenti su allenamenti.

“Dopo la gioia della promozione ci siamo subito resi conto che tutto quello che avevamo fatto fino a quel momento non bastava più. Dovevamo ricominciare tutto da capo”. Improvvisamente si sono ritrovati di fronte avversari come An Brescia e Pro Recco, la squadra più titolata al mondo. E poi Sandro Sukno e Dusko Pijetlovic, mostri sacri di questo sport.

“All’inizio era difficile anche solo scendere in vasca e reggere il confronto con loro”, ammettono Simone Audiberti e Giacomo Novara, che hanno vent’anni e sono i più giovani della squadra. “La A2 è fatta di schemi e di tattiche, la A1 è tutta un’altra cosa: è cattiveria, velocità. Non c’è quasi mai il tempo di pensare, bisogna colpire più forte degli altri”.

I ragazzi di Aversa hanno cominciato la stagione a testa bassa, poi a metà campionato si sono resi conto di avere dei rimpianti: “pensandoci bene, è un buon segno: significa che stiamo facendo la cosa giusta”.

Venerdì 19 maggio alle 20 al Palazzo del Nuoto i torinesi giocheranno le semifinali dei play out contro la SS Lazio Nuoto per rimanere nella massima serie. Negli stessi giorni nella struttura di Via Filadelfia 89 si svolgerà anche la Final Six, la competizione che deciderà i futuri campioni d’Italia (tutte le partite sono gratuite. Per tutte le informazioni consultare il sito ).

La pallanuoto non è il calcio, non ha i suoi soldi e nemmeno i suoi riflettori, i ragazzi della  Reale Mutua Torino ‘81 Iren lo sanno benissimo e sono contenti così. Sono diventati grandi dentro una società dilettantistica e stanno in piscina per passione e soltanto per questo.

“Siamo realisti, sappiamo fin dove ci può portare questo sport, sappiamo anche che prima o poi saremo costretti a smettere. Per adesso, però, ci godiamo il momento”. Azzi, Novara Audiberti e tutti i loro compagni studiano, lavorano e si allenano tutti i giorni due volte al giorno. Non è facile per niente. “Lo sport non è soltanto adrenalina, a volte è anche paura e frustrazione. “Quando entriamo in acqua però tutti questi pensieri spariscono.

Ci avevano soprannominati il Leicester della pallanuoto. Noi sapevamo che avevamo tanto da imparare e lo abbiamo fatto. Rispetto all’anno scorso non abbiamo fatto altro che migliorare. Alla fine è proprio così, vince chi non smette”.

GIORGIA MECCA

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