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Reggia di Venaria, la terza stella Michelin a dieci anni dalla riapertura

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È un 2017 da ricordare per la Reggia di Venaria. A dieci anni dalla sua riapertura e a vent’anni dall’iscrizione al Patrimonio mondiale dell’Unesco, la “Versailles del Piemonte” ha ricevuto la terza stella Michelin, il massimo riconoscimento della classifica della guida francese. Assegnata oggi a Palazzo Madama, l’onorificenza della nuova “Guida Verde” incorona la residenza reale come una delle principali bellezze italiane. Oltre alla Reggia nel suo complesso, anche la Galleria Grande al suo interno è stata premiata con le tre stelle, sulla stessa lunghezza d’onda della “Galerie des Glaces” nella Reggia di Versailles.

“Festeggiare il decimo compleanno con la terza stella per noi è motivo d’orgoglio e di soddisfazione” dice il direttore della Reggia di Venaria Mario Turetta. “Grande merito di questo riconoscimento va dato alle amministrazioni, sia precedenti sia quella attuale, che hanno consentito di restaurare Venaria e riportarla agli onori del mondo. Dieci anni fa la Reggia era destinata a un epilogo tragico, oggi è uno dei luoghi più visitati in Italia”.

Anche l’assessora alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte Antonella Parigi sottolinea il percorso delle amministrazioni che si sono susseguite negli anni: “Nonostante i diversi colori politici, Torino riesce a mantenere una direzione comune e la capacità di lavorare insieme. Si è fatto un splendido lavoro di valorizzazione della Reggia, un modello anche dal punto di vista della sostenibilità: un perfetto punto di equilibrio tra finanziamento pubblico e privato”.

Il capo redattore delle “Guide Verdi Michelin” Philippe Orain, dopo aver elencato i nove criteri per l’assegnazione della terza stella (percezione nel corso della visita, notorietà, ricchezza e completezza della visita, riconoscimento ufficiale, valore artistico e storico, bellezza estetica, autenticità, piacevolezza della visita e qualità dell’accoglienza) ha infine evidenziato come “Torino sia ormai una città-mondo, si può visitare per quattro-cinque giorni senza riuscire comunque a vederla tutta”. Per questo motivo la direzione editoriale ha scelto di pubblicare l’anno prossimo una guida tascabile dedicata interamente alla città e alle zone delle Langhe e del Monferrato.

EMANUELE GRANELLI