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Il Centro Nexa protagonista di Biennale Democrazia tra hacking, whistleblowing e privacy in rete

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Cosa c’entrano creative commons e open access con Biennale Democrazia? Apparentemente nulla. Leggendo il programma della manifestazione, la cinque giorni di eventi e incontri torinesi presenta una vocazione poco digitale. “Uscite di Emergenza”, il tema scelto per l’edizione 2017, sembra indirizzato verso temi come l’immigrazione, la crisi delle democrazie e l’instabilità geopolitica. Quando si parla di attualità però, l’analisi che si fa del mondo in cui viviamo non avviene mai a compartimenti stagni. È per questo motivo che, anche in un evento come Biennale, c’è spazio per tutto ciò che riguarda la tecnologia e il digitale.
Queste tematiche verranno sviluppate grazie alla partecipazione del Centro Nexa. Fondato nel 2006 all’interno del Politecnico di Torino, il polo di eccellenze accademiche studia le componenti della forza di internet, nonché i suoi effetti sulla società. Tra gli obiettivi del Centro c’è la comprensione del web, identificarne limiti e potenzialità. Un’attività ritenuta indispensabile per assicurare sviluppo economico, tecnico-scientifico, culturale e politico per gli anni a venire.
La sinergia tra Nexa e Biennale nasce nel 2009, grazie anche al ruolo svolto dal professor Juan Carlos De Martin. Nella sua doppia veste di co-direttore del Centro e membro del comitato scientifico di Biennale Democrazia, De Martin si è da sempre impegnato nel creare collaborazioni che potessero andare oltre i confini scientifici. Dal 2011 questo tandem si è andato via via rafforzando, col supporto organizzativo offerto da Nexa nella pianificazioni degli eventi di Biennale. Grazie a questo impegno, è stato possibile coinvolgere personaggi come lo statunitense Lawrence Lessing, inventore del creative commons e giurista dal profilo internazionale.
Ma cosa aspettarsi dall’edizione di quest’anno? Cinque gli eventi in programma organizzati per l’occasione.
Si parte giovedì 30 aprile alle 16, all’auditorium Vivaldi si terrà l’incontro “Emergenze in rete. Hacking, Anonymous e Wikileaks”. L’antropologa Gabriella Coleman avrà il compito di guidare la platea tra le insidie del sabotaggio informatico e le tattiche criminali, sempre più comuni nell’epoca del whistleblowing.
Sabato 1 aprile sarà il turno di Francesca Bria. Alle 15 nella sede della Scuola Holden, la docente della Business School di Londra parlerà di “Tecnologie della città democratica”, ovvero di come le moderne tecnologie possono aiutare i cittadini a difendere i propri diritti socio-economici. Tre ore più tardi invece, ci si sposta nell’aula magna della Cavallerizza Reale, dove il giornalista e analista degli sviluppi informatici Evgeny Morozov discuterà di “Internet & Democracy. Un’ironica inversione”. Nell’incontro, moderato dalla public editor de La Stampa Anna Masera, si accenderanno i riflettori su un paradosso. Per decenni, internet è stato esaltato come una grande forza di emancipazione e democrazia, oggi invece è ritenuto responsabile della crescita dell’estremismo, della diffusione di notizie false e di una pervasiva sorveglianza. Com’è stata possibile questa inversione di tendenza?
Gli ultimi due incontri si terranno domenica 2 aprile, nella parte conclusiva della manifestazione. Si parlerà di robotica e intelligenza collettiva, interrogandosi su cosa ci riserverà un futuro sempre più tecnologico. Con la consapevolezza che l’educazione digitale e l’uso etico del trattamento dei dati saranno sempre più inglobati nel grande concetto di democrazia.

PASQUALE MASSIMO

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