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Layton: “Con il cellulare vado in posti in cui di solito non vado”

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È possibile raccontare grandi storie anche con i telefoni. Rob Layton, Robb Montgomery e Aphrodite Salas hanno girato dei documentari con i loro iPhone. I primi due sono giornalisti, la terza è una professoressa della Concordia University, in Canada.

I tre sono intervenuti al Festival di giornalismo di Perugia. Così Montgomery: “A differenza dell’AI, un essere umano può andare in un determinato posto e scattare foto che non avresti mai pensato di scattare. Non c’è bisogno di portarsi dietro un sacco di cose, bastano due/tre batterie e poco altro”.

”Ho insegnato – commenta Layton – giornalismo mobile per circa 7/8 anni. Sono un giornalista della carta stampata, ma quando ho scoperto che si potevano fare film con i telefoni, mi ci sono buttato a capofitto. Il cellulare mi permette di andare in posto in cui di solito non vado”

Layton: “La posizione è molto importante”

Poi Layton continua aggiungendo molti riferimenti tecnici in merito a come si può girare un film o un documentario con il telefono: “Sono le stesse caratteristiche che ci si aspetta di vedere in un film al cinema. Il colore è un aspetto centrale della questione. Anche la posizione è molto importante, dopo aver trovato l’inquadratura devi subito pensare alla posizione”.

”Il consiglio che do ai miei studenti, quando facciamo gli esercizi, è quello di filmare la luce con cui si interagisce. Vogliamo una sfocatura sullo sfondo – continua Layton – per dare enfasi al nostro soggetto. Da questo punto di vista, negli ultimi anni ci sono stati passi avanti”.

L’evento si è concluso con il documentario fatto in Canada da Aphrodite Salas. I protagonisti sono una popolazione Inuit: “Da un giorno all’altro – spiega Salas – sono passati dall’utilizzo del 100% di gasolio per riscaldare ed alimentare i loro edifici all’utilizzo del 100% di energia idroelettrica rinnovabile”.

Salas conclude parlando dei problemi logistici che hanno dovuto superare a causa del freddo: “Bisogna usare velocemente il treppiede o il monopiede, sennò rischi che si geli. Poi c’è anche il problema delle mani, puoi acquistare un paio di guanti di arrampicata che lasciano spuntare le punta delle dita, ma dopo 30 secondi sono già inutili”.